Il problem solving come non l’avete mai visto.

Il problem solving come non l’avete mai visto.

Problem Solving

Nei vari corsi e laboratori che organizzo emerge regolarmente dai partecipanti la parola “problema”. Il problema è un muro, che va smantellato. Il problem solving è la dinamite che lo polverizzerà.

Questo approccio è il più diffuso: il problem solving è visto come un metodo che risolve magicamente qualsiasi problema. Quindi si continua ad applicare la strategia che si è rivelata vincente in una o più situazioni difficili. Finché non ci si scontra con l’anomalia, la volta in cui non funziona.

A questo punto si vanno a cercare le ragioni in questo o quel fattore, ma si continua a trattare il problem solving come un sistema che, se applicato correttamente, fornisce il risultato sperato.

Invece il problem solving è un processo, in cui possono venire applicate le tecniche e i metodi più disparati. Ciò che funziona oggi può essere del tutto irrilevante domani. Ogni giorno risolviamo migliaia di piccoli problemi, a volte utilizzando strategie note, a volte facendo leva sulla nostra creatività.

Sono sempre veramente consapevole delle strategie che io stessa attuo per risolvere un problema? Quante volte sono veramente concentrata sul metodo e non sul risultato? E perché delle volte riesco così bene e altre non riesco quasi a vedere l’ovvio?

Da coach so che le “armi segrete” che tutti, ma proprio tutti, abbiamo a disposizione sono consapevolezza e allenamento. Da formatrice credo che sapere sia potere. Da consulente so che la conoscenza è nulla senza pratica.

wonder woman

Quindi come si diventa “wonder solver”?

Ho provato a mescolare tutti questi elementi: conoscenza, consapevolezza, tanto allenamento e un pizzico di umorismo, che rilassa, migliora la circolazione e abbassa il cortisolo.
Il risultato non è un corso, non è una sessione di group coaching e non è nemmeno un laboratorio, ma è un po’ tutte queste cose, è un allenamento.

Infatti come in palestra si può partecipare a tutti gli incontri o a uno solo, si impara a fare una cosa nuova o magari solo a farla con un altro ritmo, si capisce meglio come ci si muove abitualmente e come lo si vuole fare in futuro. Ma soprattutto non si può sbagliare, perché ogni tentativo di soluzione è già una porta aperta verso un risultato e l’allenamento non è che aprire porte verso risultati.

Maggiori informazioni sugli incontri a Vicenza e sulle modalità di iscrizione qui.